Tradizione, modernità, ricerca di nuove sonorità e fedeltà ai valori formali classici, sono le costanti del linguaggio musicale di Teresa Procaccini, sempre teso a raggiungere l’equilibrio tra questi fattori. Secondo alcuni critici, i suoi lavori rivelano una coerenza stilistica tale da risultare singolare nel contesto musicale contemporaneo caratterizzato (almeno fino a qualche decennio fa) dalla proliferazione di nuovi processi creativi, avendo elaborato un suo proprio linguaggio espressivo. Le motivazioni di un tale atteggiamento artistico sono da ricercare in un culto di valori considerati imprescindibili dall’idea stessa di musica. Esattamente: – la musica come struttura: l’elaborazione di elementi strutturali in una costruzione intelligibile all’ascolto, il cui valore fondamentale non sia nella complessità ma nella compiutezza. – La musica come linguaggio essenziale espressivo è tale da impegnare i processi emotivi dell’ascoltatore, con il quale è per la compositrice, della massima importanza comunicare. Per questo la sua musica viene concepita secondo gli ideali più classici e si caratterizza per i timbri incisivi, la chiarezza degli schemi, la discorsività aliena da culturalismi, uniti ad un lirismo melodico che si snoda in ampie linee. Elementi questi che conferiscono ai lavori di Teresa Procaccini un livello di tensione emotiva assai elevata che ne facilitano e favoriscono la comprensione.