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简介
Nella musica italiana qualcosa sta cambiando. È emersa una nuova scena, povera di mezzi e ricca di determinazione, refrattaria alle categorie e seguita da un pubblico trasversale. I musicisti che vi partecipano hanno attraversato il decennio senza tirare il fiato: intorno a loro crollavano palazzi e simboli, si aprivano crepacci in cui precipitavano certezze acquisite. Hanno visto sciogliersi lavoro e mercati, innalzarsi la soglia della povertà insieme al riscaldamento globale. Renzo Picchi nasce a Bologna nel 1980, nei giorni di Ustica. Dal padre eredita una passione per l’analisi politica e dalla madre per quella economica. Decide tuttavia di studiare informatica e dedicarsi allo sviluppo di software industriale, campo nel quale ad oggi ha in essere la propria carriera. Musicalmente Renzo muove i primi passi in tarda età, sul pianoforte classico. Ne troviamo testimonianza in “Lettera” nella quale l’artista suona un pianoforte Perotti del 1874. Nel dubbio nasce al termine del 2008 come esperimento in italiano dopo anni di ascolti esclusivamente in inglese ed è proprio la totale assenza di riferimenti italiani a rendere la scrittura dei brani così personale, unica e lontana da tutti gli altri cantautori della sua generazione. “Ossidrile”, opera prima e probabilmente ultima di Renzo Picchi, è un aspro catalogo di oggetti, luoghi, persone; redatto con perizia ed intransigenza, su 22 ruvide tracce in rigoroso ordine alfabetico. All’interno dell’apparente calma piatta di una provincia reale, lontana dall’epica del disagio a tutti i costi, si sviluppano le storie personali dell’autore e le fotografie che restituisce del proprio vissuto, composto da situazioni comuni e quotidiane, osservate con critica e disillusione costante. Nelle 22 tracce di ossidrile Renzo ci parla della mancanza di onestà intellettuale che tiene in piedi la speranza della nostra generazione (“i figli del caso e del caos”) e della nausea dell’inserimento sociale a tutti i costi. È davvero necessario ballare, ubriacarsi, guidare, parlare di niente, per sentirsi giovani e vivi? Eppure nelle canzoni di Nel dubbio non c’è critica distruttiva ma solo domande che è giusto porsi e risposte che non potranno mai essere vere e definitive, perché nessuno ammetterà mai la schiavitù dei condizionamenti. Non c’è morale e non ci sono slogan ma solo la constatazione di eventi distinti e tuttavia legati dalla convenzione e dalla mitizzazione di un ideale, quello della vita notturna, della vita all’estero, della vita in viaggio, delle feste divertenti ad ogni costo. In Ossidrile c’è l’ansia dei giorni che passano, la giostra impazzita di ciclicità e incombenze, la necessità del caffè per affrontare il nonsense della quotidianità lavorativa, i ritardi e le levate all’alba di un pendolare, i rientri a fine giornata in macchina lungo le strade trafficate che portano in periferia, i sabati passati al casello per “godersi” qualche ora nella calca umana della spiaggia riminese. Chi si trova in quelle code, ha davvero scelto di essere li? Poi c’è Google che casualmente grazie ad un oroscopo si dimostra capace di dare un buon consiglio: “datti tempo”. C’è l’indignazione verso una classe dirigente capace solo di “giocare a Monopoli col culo degli altri” e c’è l’auspicio profetico che tutto possa finire a “scandali e mal di testa”, oppure, in alternativa, un’invasione dell’Italia. C’è la lungimiranza vista come virtù in contrapposizione all’abbondanza, l’aspirazione a “privarsi del superfluo”, c’è persino l’idea ricorrente che esista un posto migliore, a cui pensare; che il solo pensiero dell’esistenza di un luogo “dove la neve non si scioglie mai” possa bastarci per dormire meglio. Distante dall’ambiente musicale, Nel dubbio ha stilato e seguito una propria personalissima etica compositiva fatta di sintesi, per riportare in suono il proprio sguardo disincantato sull’Italia. L’intero album infatti è stato registrato ed arrangiato da Renzo Picchi in casa propria grazie ad un home studio appositamente realizzato. Unici collaboratori ammessi in questo solitario lavoro sono stati il trombettista jazz Luca De Marchi e l’artista contemporanea Francesca Pizzo in veste di bassista che hanno saputo impreziosire la raccolta con momenti prossimi al jazz (Insieme, Decidere) o insolitamente ritmati (Foglie, Amichevole). All’interno dell’album v’è inoltre l’importante intervento del latinista Giuseppe Gigliobianco, che ha prestato la sua conoscenza dell’antica lingua per la revisione del testo latino del brano Domus Di "ossidrile" hanno scritto: - "[..] riesce a imporsi nell'ascolto. I ritornelli funzionano e in più ci sono trovate laterali ("Domus", cantata in latino) e frammenti che fanno sussultare durante l'ascolto." Rockit - " Un disco cantautorale come si deve: arrangiamenti semplici e allo stesso tempo ricercati e brani abbastanza orecchiabili e funzionali. " Mescalina - " E’ tempo di cantautori, è tempo di piccoli luoghi raccolti dove poter far vibrare e incendiare una chitarra gridando tutta la propria urgenza, è tempo di rapporti diretti con il proprio pubblico, di canzoni intonate insieme, di parole in cui riconoscersi " Disco del mese per Music Reviews - " Ossidrile è composto da ben ventidue canzoni, dalla durata media di meno di due minuti: roba da punk o hardcore. Niente di più lontano dai brani che formano il disco, cesellati con cura dal punto di vista musicale e delle parole " MAPS, Radio Città del Capo - " Ora le ventidue(!) tracce di “Ossidrile” per Garrincha Dischi dicono che Renzo Picchi, in arte Nel Dubbio, sa come si scrive un diario della realtà e ricavarne canzoni intense, personali, ben arrangiate" BLOW UP Magazine (7/8) - " ecco, Nel Dubbio appare alle prime (Cane) come un Brondi “ideato” per sbancare la rassegna ligure del cantautorato.Acustico eppure storto, fa coincidere ordine alfabetico e numerico " Italian Embassy