Marco Limido·Sabato 24 ottobre 2015 From Willie Nile "Rattlesnake grooves and spaghetti western soul on a Bluesday night. Marco Limido's magic fingers roll across the high plains on a journey of rebirth. A trip well worth taking. Some people can say more with no words than others can with all the words in the dictionary. Marco is one of those people. Elegant and beautiful. Bravo Marco!" Keep rockin' my friend! Sending love and big hug from NYC! Willie Rebirth, rinascita. E' questo il titolo del nuovo cd di Marco Limido, tredici brani di pura strumentale nel suo inconfondibile stile 100% blues. Di più di una rinascita parla questa musica: di quella dell'uomo che torna a camminare senza più bisogno di alcun sostegno, di quella del musicista che scopre, a New York, ascoltando Jim Campilongo, come si possano trascrivere sul pentagramma emozioni, ricordi ed esperienze senza tradirne l'autenticità e la memoria. «Evidentemente ero maturo per un album tutto strumentale, dove il suono della chitarra è pieno, enorme -racconta Limido - Il blues è l'ingrediente principale ma di un modo di suonare che è mio, originale, che va oltre lo stesso blues perchè deriva da quel che ho vissuto». E infatti questo cd è frutto di esperienze concrete, di viaggi e affetti: ogni brano ha una sua storia, che si snoda tra Arluno e l'America. «Non è un viaggio immaginario, ma la mia vita, dal "bar dell'ebreo" di mio zio, dove ha radice la passione per la musica, alla Wabash di Chicago, dal waltz nato per colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di zia Andreina al brano ispirato dalla ricerca di un fantomatico Red point sul ponte più famoso di San Francisco; come spesso accade, anche in quel caso non ho trovato quel che cercavo, ma ciò che davvero mi serviva: il brano». Forse è per questo che la musica di Limido è così toccante e parla dritta al cuore, insinuandosi sulla pelle e sotto: perchè nasce da esperienze concrete, da situazioni di vita rielaborate in note. «Ho imparato ora più che mai che semplice non significa facile. Sono soddisfatto del lavoro e voglio sottolineare che per un simile sound sono stati fondamentali Ruben Minuto al basso e Gio Rossi alla batteria, la mia chiave di volta». La storia dell'ultimo brano del cd, «Soul simple», si conclude così: «Ora pensa a quante cose ha mosso un sano sentimento che l'uomo chiama Amore. E la sua musica cambiò». ( Rita Sozzi )